Che cos’è la pianificazione Urbanistica, Ambientale, territoriale? - Marco Cantaluppi

La pianificazione è un processo che comporta lo sviluppo e l'attuazione di una specifica organizzazione dello spazio. Sia che si tratti di ciò che circonda una casa o luogo di lavoro o il posizionamento interno degli elementi chiave della costruzione di edifici, quali il collocamento di illuminazione artificiale e naturale, l'ingresso e le opzioni di uscita, e qualsiasi altri servizi che sono destinati a fornire la funzione oltre che della forma.


Tuttavia, la pianificazione non è solo la definizione di un layout funzionale perché esso implica anche la verifica che lo spazio è stato progettato in modo conforme ai bisogni alle leggi agli usi ai costumi e codici locali.
Il processo di pianificazione richiede inoltre la considerazione di tutti gli attributi fisici del territorio che deve essere sviluppato. Ciò può comportare ad esempio dettagli importanti come il tipo di suolo, clima e vegetazione, se la proprietà è situata in una pianura alluvionale, e quali elementi dovrebbero essere acquisiti per modificare il terreno con successo. Lo scopo non è quello di trasformare il luogo per adattarlo ai bisogni umani, ma piuttosto quello di definire attività che siano in armonia con i luoghi.
La pianificazione non è un processo standard. Nemmeno meccanicistico. Essa è attività riconducibile ad una visione ecologica che contrappone alla conoscenza decontestualizzata e astratta maggiore enfasi sulla conoscenza locale, personale, applicata.
In sintesi, le funzioni e gli obiettivi della pianificazione sono:
  • promuovere un ordinato sviluppo del territorio;
  • assicurare che i processi di trasformazione siano compatibili con la sicurezza e la tutela dell’integrità fisica e con l’identità culturale del territorio;
  • migliorare la qualità della vita e la salubrità degli insediamenti umani;
  • ridurre la pressione degli insediamenti sui sistemi naturali e ambientali (interventi di riduzione e mitigazione degli impatti);
  • promuovere il miglioramento della qualità ambientale architettonica e sociale del territorio urbano;
  • prevedere il consumo di nuovo territorio solo quando non sussistano alternative.
“Società del rischio” è un termine che è emerso durante gli anni ‘90 per descrivere il modo in cui la società moderna organizza le proprie reazioni rispetto, tra gli altri, ai rischi ambientali, sociali ed economici.
Per questo motivo, al fine di assicurare la sostenibilità ambientale e territoriale, è la pianificazione a dover valutare qualsiasi intervento non solo nei principi ma anche e soprattutto nella definizione esecutiva e durante il ciclo di vita e a dover subordinare l’attuazione degli interventi di trasformazione alla contestuale realizzazione di interventi di mitigazione degli impatti negativi o di infrastrutture per l’urbanizzazione degli insediamenti, di attrezzature e di spazi collettivi, di dotazioni ecologiche e ambientali, di infrastrutture per la mobilità.
Il ruolo della pianificazione è, in definitiva, lo sviluppo di attività che soddisfino a pieno titolo i bisogni economici, ambientali, sociali e fisici della società.