Urbanistica Informazioni

L’ASSURB nella Global Planners’ Network

Markus Hedorfer – UI n. 304 – luglio-agosto 2022     

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Venerdì 8 novembre 1985, in occasione della Giornata mondiale dell’urbanistica, l’ASSURB, assieme ad altre sei associazioni professionali e istituti nazionali e regionali di Fiandre, Vallonia, Paesi Bassi, Irlanda, Regno Unito e Francia, diede vita al CEU-ECTP – Conseil européen des urbanistes – European Council of Town Planners. Così la sua dizione ufficiale all’epoca. Nel corso dei successivi dieci mesi si aggiunsero Spagna, Germania e Portogallo. Dopo la creazione della Commonwealth Association of Planners nel 1971, che oggi raggruppa 28 associazioni e istituti di pianificatori professionali, fu la seconda federazione internazionale del suo genere e la prima relativa a un continente.

Da allora, l’impegno dell’ASSURB nella federazione europea è stato costante e caratterizzato anche da momenti particolarmente significativi. Già due volte era presidente del CEU-ECTP un delegato dell’ASSURB: Alberto Cagnato nel 1998, quando le presidenze erano ancora annuali, e Virna Bussadori dal 2007 al 2009, con le presidenze divenute nel frattempo biennali, come ancora oggi. Cagnato era già stato, nel 1985, tra i sottoscrittori della Carta fondativa, mentre alla presidenza Bussadori si deve l’attuale impianto statutario e il cambio di nome nella versione inglese sostituendo “Town Planners” con “Spatial Planners”, sancendo in tal modo anche nel nome il cambio di paradigma nella pianificazione avvenuto nei decenni precedenti. Invece a novembre dell’anno scorso è stato eletto vicepresidente dell’ECTP-CEU il sottoscritto. Questo comporta in base alle regole statutarie — e se non sopraggiungono fatti nuovi — lo scambio di ruoli nell’autunno dell’anno prossimo, per i successivi due anni, con l’attuale presidente Janet Askew del Royal Town Planning Institute. La sfida è di nuovo grande, come con Cagnato e Bussadori, e guidare una federazione continentale con 34 membri di 25 paesi (1) in rappresentanza di circa quarantamila pianificatori professionali non è un compito facile.

Sfida internazionale

Se l’Europa e l’ECTP-CEU possono ormai essere considerati un’estensione o persino parte integrante del nostro giardino di casa, guardando fuori dai confini continentali non è esattamente la stessa cosa. In Europa, specialmente nell’Unione Europea, un grande tema è il riconoscimento professionale reciproco per garantire la mobilità dei professionisti e lo scambio delle esperienze. E, prima di questo, in molti — troppi — paesi la piena emancipazione della professione di pianificatore territoriale come professione indipendente è ancora lontana dall’essere raggiunta. Sia come ASSURB, sia come ECTP-CEU siamo convinti che solo attraverso una “robusta” professione di urbanista e pianificatore territoriale e ambientale, possibilmente disciplinata da regole comuni europee, si riescono a creare condizioni di lavori per i nostri colleghi e le nostre colleghe tali da costituire una base materiale sufficientemente solida per poter offrire al paese — ai nostri 46 paesi (2) — una buona pianificazione.

Volgendo invece lo sguardo al resto del mondo, fuori dall’Europa, ci si accorge che le sfide dei pianificatori e delle pianificatrici sono articolate in modo molto diverso. È superfluo voler spiegare dalle righe di questo giornale le differenze della pianificazione tra Europa, paesi extraeuropei di prevalente cultura anglosassone e altri contesti, di paesi sviluppati, emergenti e del terzo mondo. Mentre molte delle nostre attività a livello europeo sono inerenti alla questione della professione e spesso troppo poco rivolti alla disciplina stessa, a livello mondiale le priorità si invertono: la questione professionale ha [ancora] poca rilevanza, sicuramente troppo poca rilevanza, mentre sono gli approcci pratici alla soluzione dei problemi di sovra-urbanizzazione, povertà urbana e territoriale, nonché di estremi stress ambientali a monopolizzare la discussione tra pianificatori professionali e professionisti delle materie adiacenti. Questo rappresenta senz’altro un terreno di sfida e di stimolo positivo per l’ASSURB.

Global Planners’ Network

La Global Planners’ Network (GPN) — Rete Globale dei Pianificatori — nasce nel 2006 a Vancouver in Canada come risultato diretto del 1º Congresso Mondiale dei Pianificatori (World Planners’ Congress), organizzato in parziale sovrapposizione con il 3º World Urban Forum e nelle sue immediate vicinanze (3). Questa scelta fu chiaramente non casuale e venne ripetuta due anni dopo con la sua seconda edizione, nel frattempo rinominato Global Planners’ Network Congress, tenuta dal 31 ottobre al 2 novembre 2008 a Zhenjiang in Cina, precedendo ancora una volta il 4º World Urban Forum che si svolse dal 3 al 6 novembre nella vicina (80 km) Nanjing. La “tradizione” venne interrotta con la terza edizione nel 2010 che si svolse in ottobre a Montreal in Canada, mentre il 5º WUF scelse il mese di marzo e come sede la brasiliana Rio de Janeiro. Infine, a partire dal 2012 la GPN colloca i propri incontri come networking events nel World Urban Forum. Nell’ambito di tre edizioni (Napoli 2012, Abu Dhabi 2020, Katowice 2022) sono stati redatti aggiornamenti dell’iniziale Dichiarazione di Vancouver 2006, con la sottoscrizione della quale un’associazione manifesta la propria adesione ai principi della rete globale. L’ultimo aggiornamento della Dichiarazione è stato messo a punto in occasione dell’11º WUF il 26-30 giugno di quest’anno a Katowice in Polonia. Il testo integrale della Dichiarazione è riportato nella sua versione finale alla fine di questo articolo.

Italia nella GPN

Membri della GPN dopo l’adesione dell’ASSURB (Italia) e della TUP (Polonia). In blu scuro i paesi con membri diretti della GPN; in blu chiaro i paesi con membri indiretti tramite ECTP-CEU e CAP

Questa volta, l’ASSURB purtroppo non è tra i membri fondatori di questa federazione internazionale di associazioni di pianificatori. Membri fondatori erano la American Planners Association (APA), il Canadian Institute of Planning (CIP), la Commonwealth Association of Planners (CAP) e il Royal Town Planning Institute (RTPI). Un “club” tutto con una forte impronta culturale anglosassone. Presto hanno però aderito molte altre associazioni e istituti, con oggi complessivi 36 membri: 6 internazionali, tra cui l’ECTP-CEU; 13 africane; 8 asiatiche; 4 europee; 3 americane; Australia; Nuova Zelanda. Sono stati soprattutto i preparativi all’11º WUF di Katowice, condotti nel contesto delle attività dell’ECTP-CEU, a sensibilizzare maggiormente le associazioni europee alla GPN. La vocazione europea e globale dell’ASSURB è, come accennato all’inizio, un fatto acquisito da tempo, per cui una domanda di adesione era ormai solo diventata una formalità, che si è conclusa con il voto favorevole da parte del direttivo della GPN lo scorso 25 agosto. A breve saranno pubblicati sul sito Internet della GPN la Dichiarazione di Katowice 2022 e i nuovi membri. Si ritiene significativo anche il rinnovato impegno europeo e internazionale dei colleghi polacchi della Società degli Urbanisti di Polonia (TUP), che, assieme all’ASSURB, hanno chiesto di aderire alla GPN, oltre ad aver fatto domanda a rientrare come membro effettivo dell’ECTP-CEU, su cui si dovrà esprimere la prossima assemblea generale in programma il 26 settembre a Bratislava in Slovacchia.

Dichiarazione di Katowice 2022: Trasformare le nostre città per un futuro migliore (4)

Questa dichiarazione stabilisce l’impegno costante della professione e dell’accademia in pianificazione in tutto il mondo per attuare l’Agenda definita al WUF 2022 a Katowice, basandosi sulle precedenti Dichiarazioni di Abu Dhabi del 2020 e di Vancouver del 2006.

Noi, come rappresentanti della professione di pianificatore in tutto il mondo, riconoscendo le città e i territori come centri per soluzioni innovative in risposta alle sfide passate e attuali dello sviluppo sociale a diversi livelli, nonché a molti problemi relativi allo sviluppo urbano, ci dedichiamo a lavorare insieme, e con altri, per affrontare le sfide della rapida urbanizzazione, le terribili conseguenze della povertà e della disuguaglianza e i rischi posti sia per l’uomo che per l’ambiente dalla perdita di biodiversità, dai cambiamenti climatici, dai conflitti e dai disastri naturali.

Il futuro delle città è fondamentale per affrontare queste sfide. Non solo è il luogo dove questi problemi sono più acuti, ma esse offrono anche le maggiori opportunità per la realizzazione di cambiamenti, in particolare in termini di potenziale sociale, istituzionale e tecnologico.

Riteniamo che l’urbanizzazione debba diventare molto più sostenibile se la comunità globale vuole realizzare le aspirazioni della Nuova Agenda Urbana delle Nazioni Unite e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Una buona pianificazione urbana è fondamentale per raggiungere la prosperità e poter usufruire dei vantaggi della mobilità sociale e dell’uso efficiente delle risorse offerti dalla vita urbana, riducendo al minimo le conseguenze negative di una crescita mal gestita e riconoscendo l’impatto ambientale, demografico e sociale dell’urbanizzazione sui territori al di fuori delle città.

Abbiamo una responsabilità, insieme ad altri, verso le generazioni future per il ripristino e la custodia di questo pianeta e dei suoi habitat, e verso coloro che sono svantaggiati, specialmente i poveri e coloro che non hanno un alloggio adeguato.

Sosteniamo la pianificazione come un processo inclusivo. La pianificazione è strategica e multiscala, consultiva, integrativa, partecipativa e creativa, abbraccia la diversità in tutte le sue forme ed è radicata nella preoccupazione per l’uguaglianza, potendo mitigare gli aspetti negativi dell’urbanizzazione. Ci impegniamo a lavorare in modo collaborativo per conferire alle comunità la capacità e il potere di impegnarsi nella pianificazione di un futuro migliore attraverso la trasformazione delle nostre città e regioni.

Sosteniamo che la pianificazione sostenibile deve essere alla base di qualsiasi approccio alla gestione dello sviluppo rurale, urbano e regionale. È praticata nel settore privato, nel settore pubblico, da organismi di volontariato e organizzazioni di comunità.

Costruiremo la capacità di creare insediamenti sicuri, sani e più sostenibili mobilitando, condividendo e sviluppando le conoscenze e le abilità dei pianificatori e aiuteremo a diffondere le migliori pratiche per poter dare l’esempio, ponendo in evidenza i contributi della conoscenza e della ricerca e mettendo in pratica un approccio strategico per affrontare le sfide future.

Sosteniamo che la pianificazione sostenibile, i suoi valori e l’etica sono fondamentali per il buon governo e offrono un mezzo per fornire un accesso più equo ai benefici che le città e i territori possono offrire.

Affermiamo che non ci può essere sviluppo sostenibile senza urbanizzazione sostenibile e nessuna urbanizzazione sostenibile senza una pianificazione efficace. Per una pianificazione efficace sono necessari supporto politico, investimenti in risorse finanziarie e umane e responsabilizzazione e coinvolgimento autentici della comunità.

Promuoveremo questa dichiarazione ai governi, alle organizzazioni di sviluppo internazionali, ad altre professioni e alla società civile in uno spirito di partenariato e collaborazione globale.

Ci dedichiamo all’azione ora, e negli anni a venire, a sostegno di questa dichiarazione.

I membri della Rete Globale dei Pianificatori.

Agosto 2022.


Note

  1. Inclusi due nuovi membri il cui ingresso nell’ECTP-CEU verrà con ogni probabilità sancito formalmente durante la prossima assemblea generale, in programma il 26 settembre a Bratislava.
  2. Possono diventare membri effettivi dell’ECTP-CEU organizzazioni in rappresentanza dei pianificatori professionali dei 46 stati del Consiglio d’Europa.
  3. Il 1º World Planners’ Congress si tenne dal 17 al 20 giugno 2006 al Westin Bayshore Resort, mentre il 3º World Urban Forum dal 19 al 23 giugno al Vancouver Convention Centre. I due luoghi distano tra loro circa 1500 metri.
  4. Traduzione dall’inglese di Markus Hedorfer.